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sabato 24 dicembre 2011
mercoledì 21 dicembre 2011
Ogni uomo è artefice del proprio destino
“L’Italia è
una repubblica fondata sul lavoro…” cosi recita il primo articolo della nostra
costituzione, anche se al giorno d’oggi sembra un articolo piuttosto anacronistico.
Da un po’ di tempo sembra che aleggi su
di noi una cappa nera la quale opprime le nostre vite, un mostro che incute
paura, incertezza, un mostro da esorcizzare nei vari modi che ci suggeriranno
vari esperti e politici di turno, questo pericoloso demone si manifesta sotto
il nome di “CRISI”. Sempre più spesso mi capita
dovunque mi trovo di vedere persone nel pallone, incerte del loro futuro, del
loro avvenire e della sorte dei loro beni. Tutto ciò non mi desta una grande
preoccupazione, quello che più mi addolora e mi spaventa seriamente è il vedere
la gente in uno stato di ansia perenne, pendere dalle labbra dei telegiornali
aspettando che arrivi una qualche buona novella, come un condannato a morte aspetta
la grazia per sfuggire dalle mani del boia. Altra pia pratica tramandataci nei
secoli e sempre attuale, essendo la via più semplice da seguire, è la
lamentela, l’autocommiserazione, il piangersi addosso accollando la colpa ora a
Monti, Berlusconi, Prodi e via discorrendo; piuttosto che farsi prendere dal
panico perché non ci si ferma un secondo e ci si chiede cos’è questa crisi?
Esiste davvero? Da dove viene? Chi la generata e chi la dovrà pagare? A quale
pro e a vantaggio di chi? Perchè non si ragiona analizzando attentamente passo
passo tutto ciò? Chi scrive non è un esperto di economia e soprattutto non vuole
in nessun modo ergersi su un pulpito a voler dare lezioni ma è solo una persona molto curiosa
che non si è mai accontenta delle verità preconfe-zionate trasmesse da
istituzioni, tv, scuola etc e che sull’esempio di S. Tommaso ha sempre voluto
toccare con mano per credere e convalidare ciò che ci viene tramandato. Con
questa mia lettera voglio solo esporre il frutto del mio ragionamento, non
ulteriori teorie o annunci di sventura ma fatti concreti, i quali spero siano
di ausilio al risveglio delle nostre coscienze e della nostra ragione, ribadendo
ancora una volta che l’ultima mia intenzione sarebbe far la predica o la morale
a chicchessia, questo è un compito che lascio ad altri. Per il resto mi reputo
una persona comune che nel mio piccolo mi sforzo piuttosto che puntare il dito
e dare giudizi a capire chi mi sta innanzi e l’ambiente dove vivo, quindi penso
o meglio ne sono convinto di non poter in alcun modo giudicare un mio simile
essendo anch’io un uomo soggetto all’errore e passibile di giudizio, quindi che
potrei insegnare? Un altro errore che voglio evitare al lettore è il lasciarsi
trasportare da quello che scriverò, non scambiando la lettera per un manuale di
istruzioni di un mitomane in cerca di adepti, un vaso da dove estrarre soluzioni
o peggio un incitamento alla rivolta, e solo lo sfogo (dopo il sentire
quotidianamente solo lamentele e preoccupazioni varie) rivolto alla mia gente
in preda ad una psicosi alimentata da chi ci “informa” di disgrazie imminenti,
emergenze di vario genere, borse che crollano, incendi, alluvioni e chi più ne
ha più ne metta, al contrario è un invito ad usare la propria razionalità
filtrando le varie “informazioni” e non
prendere per oro colato tutto ciò che si sente, sforzandosi di “partorire”
come diceva Socrate la verità che è dentro di noi e che nessuno può insegnarci.
Altresì spero che altro frutto di queste righe sia il diffondersi di una certa serenità
prendendo coscienza che non siamo ad un passo dal disastro o “alla fine dei
tempi” ma siamo solo noi “gli artefici del nostro destino”. Detto ciò cercherò
di spiegare passo passo il motivo dei miei dubbi.
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