Totò in molti dei sui film con un po’ di sottile ironia, nel momento in cui veniva contrariato era solito citare questa locuzione, ovvero:“de gustibus” (disputandum non est, continua la frase intera) essa era un modo palese per dire come sui gusti è inutile discutere ed oggi come allora si perpetua lo stesso dilemma, ovvero sforzarsi di far passare i propri gusti, il proprio modo di vedere come giusto ed assoluto, metro con cui misurare ogni cosa e punto cardine su cui verte la giustizia ma è proprio così? Oggi voglio accingermi proprio su questo argomento sui gusti e sui punti di vista personali e dimostrare come siano fallaci tali giudizi ritenuti come dogmi di fede.
Se
non si conduce una vita da eremita siamo soliti imbatterci lungo le nostre
giornate con una moltitudine di persone e quindi con molti gusti, punti di
vista, opinioni differenti etc ovviamente ciò differisce da persona a persona e
come dice un proverbio “ogni testa è un tribunale”. Basterebbe chiedere ad ogni
singola persona il proprio parere su una qualsiasi cosa e così saliti su un
pulpito pieni di arroganza e presunzione (che è la base dell’ ignoranza e utile
per mantenersi in tale condizione) ci verrebbero incontro una valanga di
giudizi e consigli indiscutibili, che portano sulla “retta via” e da cui non si
può prescindere, si devono eseguire alla lettera e chi non li rispetta non può
che star nel torto marcio. Sicuramente
rare come le mosche bianche sono quelle persone intellettualmente correte ed
intelligenti che direbbero di non capirne niente, altresì di dare voce solo ad
un commento personale che come tale non a nessun valore al di fuori della
nostra mente. A proposito di tale atteggiamento mi viene in mente una frase di Socrate
che diceva: “Il vero sapiente e colui che sa di non sapere” , sapere di non
sapere è un essere cosciente della nostra condizione e malgrado si conosca c’è
ancora tanto da fare ciò deve spingere a mettersi sempre in discussione. Ora
molte persone sotto la maschera di una finta modestia da consigli con una voce
tenue e pacata quasi in sordina ma non appena contrariati diventano tutt’altro
che consigli sono piuttosto ordini da eseguire ed ecco esce fuori la vera
natura della presunzione ed ignoranza umana il credere che il proprio punto di
vista sia assoluto ed unico mentre tutto il resto è spazzatura, ecco che le
persone non cercano o danno consigli ma cercano conferme alle loro opinioni si
gioisce all’approvazione delle nostre teorie e si tocca il cielo con un dito,
mentre chi ci contraria (a torto o a ragione) piuttosto che considerarlo come
uno spunto per crescere viene visto come una minaccia quindi una persona da
allontanare, un pericolo per la nostra presunzione e quindi conviene cercar
altra gente che plauda le nostre teorie e la nostra arroganza.