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martedì 11 settembre 2012

… e quindi uscimmo a riveder le stelle …


Mi piace iniziare questo nuovo articolo con la frase che usa Dante nella divina commedia, dopo esser uscito faticosamente dall’inferno ed aver visto ogni genere di squallore, guardando il cielo stellato si riempie di fiducia e speranza, così alla fine di queste righe spero lo susciti in chi lo legga. Apparentemente potrebbe sembrare in contraddizione con l’argomento crisi che ritratterò, ma non vuol essere altro che una metafora positiva, un invito a guardare il cielo stellato che si trova dentro di noi, malgrado tutto il pessimismo che ogni giorno ci viene trasmesso dall’esterno. Scrivo nuovamente su questo argomento (ampliandolo non solo sul piano finanziario), anche se ne avevo già parlato tempo addietro, poichè ancora oggi si trova in cima alla top ten dei discorsi che fa la gente, abbiamo sempre sulle labbra il demone crisi, faremmo uno di tutto affinchè si allontani al più presto da noi, malgrado non sappiamo da dove viene e dove va, lo conosciamo per sentito dire, oggi ci dicono se ne sta andando domani è ritornato più forte che mai e ci fa ancora più paura, mi sembra un po’ come la paura del bambino per il lupo cattivo, che i genitori gli descrivono e hanno inventato per un loro scopo. La gente usa il termine come capro espiatorio di tutti i mali che ci affliggono, povertà, suicidi, perdita del lavoro, aumento dei prezzi, ansie, fobie etc, insomma questa crisi sembra la causa di tutte le nostre disgrazie, come un tempo (fino a pochi decenni fa) il demonio era la causa di ogni male (disturbi psichici, furti, pensieri erotici, omicidi etc). Oggi noi ci sentiremmo al di sopra di queste cose, che susciterebbero ilarità credendole passate e cose che riguardano altri, diremmo che ciò avveniva perché la gente era ignorante e non comprendeva, quindi mi chiedo ciò non può avvenire pure oggi in maniera più subdola malgrado tutti bene o male ci sentiamo “colti”? Non è vero che potrebbe essere la nostra una nuova forma di ignoranza più evoluta?  Ovvero anche i nostri avi si credevano istruiti e conoscitori di se stessi e padroni del mondo, in grado di insegnare il bene ed il male (quando non erano neanche capaci loro di discernerlo personalmente), comprendevano uno di tutto, poichè chi li governava con i mezzi di allora dava delle nozioni a convenienza ed oggi noi non facciamo lo stesso errore? Non seguiamo alla lettera quello che ci dicono tramite la tv e scarichiamo i nostri mali e le nostre paure sul moderno demone sotto il nome alla moda di crisi? Il quale domani si chiamerà immigrazione, mafia, pirateria etc, perche’ chi sta al di sopra di noi ci bombarda perennemente con queste convinzioni? Siamo sicuri che tutto il male sia lì e non abbia radici più profonde? Ovvero che il male parte da dentro di noi mentre noi lo cerchiamo negli altri?