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sabato 31 agosto 2013

Il mio tempo…..

“ La vita è come uno specchio; ti sorride se la guardi sorridendo ”, inizio questo nuovo articolo con un frase di Jim Morrison la quale a primo impatto sembrerebbe non aver nulla a che fare con il titolo, ma man mano andrò esplicando il senso di questa frase ed il mio pensiero. Se vorremmo seguire un filone piuttosto fiorente in ogni epoca potremmo soffermarci su queste poche righe e tirar fuori migliaia di opinioni una differente dall’altra e tutte “giuste”, un po’ come si fa nei talk show in tv, dove ogni persona dice la sua fino a cader nel ridicolo, tirando fuori ognuno il peggio di se, facendo a gara a chi grida più forte, giocando a ribasso fino a cadere nella rissa e crear maggior odiens, così come succedeva nelle piazze di un tempo, su internet oggi, tra conoscenti poiché si deve aver ragione a tutti i costi (anche se poi non si è coscienti neanche di ciò che si dice, ma non importa l’importante aver ragione e non esser contrariati), infatti penso che le persone non discutono per capire ma solo per aver ragione. Così magari se dopo aver dato libero sfogo alla lingua facendo molta attenzione a non usar assolutamente il cervello, vorremmo buttar legna sul fuoco potremmo aggiungere che questa frase (che a mio parere è di una profondità spettacolare) è stata scritta da una persona che poi si è suicidata, apriti cielo! Ne verrebbe fuori un pandemonio, poiché sembrerebbe esserci una profonda dicotomia tra chi scrive e la sua vita. Ora volendo fermare tutto qui potrei dire che sono proprio le persone più sensibili, quelle che colgono il senso della vita che spesso ne pagano le conseguenze, chi come lui rimane abbagliato dalle illusioni del successo, dei soldi e della sregolatezza in un attimo di lucidità può scrivere ciò, è pure da considerare che l’unico fattore su cui ogni uomo può far affidamento è l’impegno di cui se ne decide la dose, ma il risultato non dipende mai ne da noi ne dalla nostra volontà (come vuole una credenza molto popolare), ci sono fattori come la fortuna, la malasorte etc che non dipendono direttamente da noi ed influiscono sul risultato finale e sulla riuscita delle cose, così una persona senza impegno può arrivare ad un buon risultato magari con un bel po’ di fortuna, mentre un'altra malgrado abbia le facoltà ed abbia dato il massimo con un po’ di sfortuna perda tutto ciò che ha fatto, quindi la volontà serve molto relativamente al contrario di come si pensa comunemente quando si “ragiona”, ed ecco che da questo punto di vista non avendo conosciuto il cantante e non potendo dare un giudizio concreto ma solo opinioni (che lasciano il tempo che trovano) penso la frase da lui scritta abbia un senso, e penso che il suo stile di vita non sia per nulla in contrasto con chi l’ha scritto malgrado le apparenze mostrino il contrario.
                Comunque dopo questa parentesi voglio aprire il nocciolo del discorso, ovvero vivere il mio tempo. Ad un occhio disattento ed a voce di popolo il periodo che stiamo attraversando è un particolarmente negativo, ma oggettivamente penso sia falso poiché malgrado capisco il giudizio negativo attribuitogli e le motivazioni per cui la gente vive in una perenne angoscia, sono pure cosciente del fatto che se chiedessi alle persone cos’è una crisi in generale o chiederei delucidazioni su quella attuale penso non avrei nessuna risposta esaustiva se non le solite chiacchiere o lamentele. Altresì se avessi potuto chiedere alle persone di un tempo, che avevano una paura matta dell’inferno (come oggi lo si ha della crisi) e compravano a fior di quattrini il posto in paradiso, cos’è l’inferno, al di fuori dei luoghi comuni in vige ancora oggi, penso che neanche chi inculcava questa paura avrebbe saputo spiegarlo, però lo si faceva e la massa obbediva. Ora questo non è un giudizio ma un paragone terra terra onde poter far passare il concetto senza offendere o favorire nessuno. Ritornando al discorso crisi personalmente penso che “esista” in senso lato, penso che sia usata come uno spauracchio a favore di pochi, come lo è stato il 21 dicembre dei Maya ( in America si sono venduti bunker ed attrezzature varie a suon di milioni, ripeto a dire ma la gente sapeva chi erano i Maya? Erano a conoscenza che il calendario Maya continuava prevedeva la fine di un ciclo e l’inizio di un altro? Non sapeva che siamo quattro anni avanti quindi il 2012 era passato da un po’? Eppure mi si perdoni il giudizio, che cerco di evitare il più possibile, ma mi viene dal profondo del cuore: non si dice forse che la mamma dei cretini è sempre incinta? Quindi non sono mancati e non mancheranno mai polli da spennare! Ed oggi con la tv ciò è ancor più facile e redditizio. Ritornando alla nostra crisi al di fuori dell’ etichetta negativa che ci vogliono far vedere, c’è sempre il lato positivo che è l’altra faccia della medaglia che conviene tener nascosta, sia perché non piace sia perché è più comodo farsi abbindolare da teorie ed esperti vari che essere padroni della propria sorte. Se guardiamo le cose con il lungo respiro della storia e non con il fiato corto dei luoghi comuni o della nostra vita vedremo le cose con molta più serenità, la storia conta molte crisi che ad oggi non esistono più ma hanno dato luogo a dei cambiamenti che permettono il rinnovo e la crescita di una società, così in ambito umano mi vien da pensare al bambino che nel momento in cui mette dubbio tutto ciò che fino ad allora ha creduto, quindi le proprie certezze, entra in crisi e si prepara a diventare adulto vagliando la realtà non con le vecchie convinzioni ed è qui proprio a questo bivio che avviene la paurosa e negativa crisi che ci chiede di abbandonare il vecchio mondo per passare a quello nuovo, permettendoci di crescere ed andare avanti, oppure rimaner radicato nella proprie convinzioni e lamentarsi lasciando che siano gli altri che continuino a riempirci di favole malgrado questo ci farà male dopo poiché si resterà eterni bambini. Ora penso che sia proprio questo che ci fa attribuire l’etichetta di negatività a tutte le crisi, oggi c’è crisi sul mercato del lavoro, quindi si maledice la crisi ma non si pensa perché? Non si pensa come adattarsi ed essere a passo con i tempi in modo da fronteggiare la richieste ed essere competitivi? No! Si pensa solo a lamentarsi e maledire chi ci chiede di levarci dalle agiatezze dell’assistenzialismo parassitario, ma si è mai pensato che la nostra società non ha più bisogno di operai che emigrano ma ha bisogno di manodopera specializzata, infatti c’è una gran domanda di quest’ultima ma poca offerta mentre viceversa dell’altra, ecco perché non c’è molto lavoro per come lo intende ancora la massa, perchè piuttosto che lamentarsi è fantasticare non si capisce il mondo in cui si vive e ci si adatta? Chi va avanti non è chi si lamenta ma chi forma se stesso, chi si lamenta degli altri o della società è chi non riesce a vedere più in la della punta del proprio naso, oggi la nostra società non ha bisogno di persone laureate ma di persone che sappiano lavorare, spesso si è preoccupati di crescere e si cerca riparo ed aiuto dai genitori, con la buona scusante degli studi e con il consenso dei genitori i quali nascondendo il vero motivo degli studi (che sta nel vantarsi con le amiche di aver un figlio laureato) dicono che lo fanno per il suo bene per il suo futuro! Meglio evitare di camminare con i propri piedi entrar in crisi e crescere, dall’altra parte e dare la colpa alla società corrotta, ai politici etc ma mai interrogarsi e vedere che si è sulla strada sbagliata a livello personale, ciò richiederebbe impegno sforzo e remare contro corrente ma anche i risultati sono differenti, poiché ripeto non vanno avanti le persone che si lamentano ma quelle che costruiscono se stesse, per il resto meglio smettere di remare e farsi trascinare dal pensiero della massa, costa meno e “rende” di più. Altro punto dolente che noto è come ogni giorno dalla tv alla radio, alle persone che si incontrano non si fa altro che parlare di soldi, tagli etc etc, sembra che ormai il denaro abbia preso il sopravvento delle vite degli uomini, oggi nella nostra società molte persone restano  bloccate da questo meccanismo senza rendersene conto, questo è possibile solo grazie (tanto per cambià) all'ignoranza, il non conoscere la società in cui ci troviamo, non sforzarsi di capirla ma solo di criticare e lamentarsi non fa altro che alimentare questo sistema, infatti un bravo illusionista riesce a fare un gioco di prestigio solo se la gente non conosce il trucco, poichè nel momento in cui ciò avvenisse il trucco sarebbe vano, ora la gente non conosce neanche lontanamente le tecniche di marketing, non conosce i meccanismi che usano le pubblicità per ingannarci,non capisce niente di capitalismo, della struttura della nostra società attuale e passata, non conosce se stessa e tanto altro ed è proprio qui la forza di questo sistema, la colpa è della gente che facilmente si fa illudere poichè non usa la testa ma solo la lingua, facendosi imboccare dalle pubblicità e quanto ad essi connesso cosa sia buono e cosa no, cosa si deve comprare per essere felici ed alla moda. Basta che un calciatore che sponsorizzi una macchina o una marca di scarpe e tutti ne daranno un valore positivo, anzi non capendone una mazza si consiglieranno pure gli altri, quindi ciechi guide di altri ciechi non cadranno entrambi in un burrone recita un passo del vangelo? Spesso mi accorgo che la maggior parte degli oggetti che usiamo non sappiamo neanche come funziona, ovvero siamo capaci di consigliare una marca di cellulare poichè è la migliore malgrado non sappiamo neanche lontanamente come funziona un cellulare, siamo in grado di consigliare una compagnia aerea e non conosciamo neanche cosa sono e come si strutturano, come funzionano le offerte come i voli low cost, last minuti, siamo in grado di consigliare un cibo piuttosto di un altro, una medicina a discapito di un'altra (non capendo che spesso è come se consigliassimo una marca di veleno piuttosto che un'altra ma sotto il nome di medicina il gioco è fatto), così prima di consigliare le medicine dovremmo capire cos’è la medicina e le varie forme di medicina che esistono, valutare con la mente e le conoscenze dovute e poi parlare ma meglio lasciarci trascinare dalle pubblicità e dalle premure dei genitori che al minimo mal di testa ci appioppano gocce, pillole etc e i figli a loro volta insegnano, poi la pubblicità fa il resto, compra la confezione maxi per le vacanze, compra molly a quantità industriale, ma mi chiedo com’è arrivato l’uomo fino a noi? Per millenni è campato senza questa “monnezza” e oggi non si può più vivere senza di esse? Quindi se per un secondo apriamo la mente e ci mettessimo in discussione potremmo dire: ma che stiamo dicendo? Non devo prima capire e poi parlare? La mia esperienza personale non serve neanche a me stesso se non capisco il meccanismo in cui viene attuata, eppur si parla si fa tanto casino tante chiacchiere a vuoto poiché come dicevo sopra più che capire si tende più ad aver ragione, così i risultati saranno sempre quelli e finchè non si capisce che la colpa non è mai degli altri ma sempre la nostra, si rimarrà sempre a lamentarsi e rimanere nella propria ignoranza, poichè è vero che chi sa fare fa, mentre chi non sa fare insegnare agli altri ed a lamentantarsi. Mi viene in mente l'esempio della Montessori il cui metodo educativo è usato tutt’oggi a livello mondiale, questa donna che fu il primo medico donna in italia (e ciò le causò molte critiche poichè la massa dei suoi tempi e soprattutto le persone vicine non capendo le diedero non poco filo da torcere, poichè non era consono per una donna quel mestiere, ma se fosse stata una di loro sicuramente con la mente occlusa avrebbe vissuto più serenamente) ma il frutto tra la massa ed il suo modo di pensare ripeto ad oggi ci è invidiato a livello mondiale, mentre il modo di pensare dei suoi contemporanei è sparito nel nulla, ed ecco che i risultati parlano non le teorie. Ella riuscì ad far diventare degli angeli dei bambini di un quartiere di Roma considerato malfamato, quindi anche i bambini erano già etichettati ed impossibile da educare da lasciare in balia della loro sorte e le correzioni erano urla, botte, punizioni etc, mentre arrivò questa donna è dimostro con i fatti non con chiacchiere come ogni bambino può divenire un angelo. Ora spesso gli educatori non fanno altro che continuar a “educare” per come gli è stato insegnato, non usano per niente la testa, e nel momento in cui i risultati sono quel che sono la colpa è sempre degli altri, mai si ci interroga che forse il problema sta in chi educa e che sia nel bene che nel male il tutto parte da noi. Ora come negli altri articoli come in questo penso che se non si cambia a livello personale, se non si finisce di far da maestri agli altri e non si insegna unicamente a se stessi, se non stiamo perennemente a corregger noi stessi piuttosto che gli altri non si crescerà mai e soprattutto non cambierà mai niente, solo quando noi diventiamo il cambiamento che desideriamo vedere negli altri allora cambieranno le cose, infatti sempre dico che le persone non cambiano ma cambia solo il modo in cui si guardano, ora se si vuole vedere una persona per com’è si deve valutare volta per volta e con cognizione di causa, con tempo pazienza e le dovute conoscenze, poi se si vuol vedere quel che si vuole il discorso è molto più facile ma il risultato è pure molto provvisorio e banale e appagherà quello che vorremmo vedere, allora il problema non sarà in chi è guardato ma in chi guarda e si illude di sapere…….  Ora se vogliamo guardare la nostra società con un occhio critico e non con quello da giudice della massa la nostra è una società piuttosto complessa dominata principalmente dall'economia che spesso influisce sulle nostre vite come un macigno, rendendo l'uomo suo schiavo e come diceva Karl Marx (che in ciò fu molto lungimirante malgrado le critiche poiché aveva toccato il tasto dolente della religione, altrimenti penso sarebbe salito agli onori degli altari o quantomeno sarebbe stato un dottore della chiesa). Oggi l’ uomo è visto solo come un piccolo ingranaggio che insieme ad altri milioni di ingranaggi muove l'intero sistema, l'uomo ed il suo lavoro viene spersonalizzato rendendo al pari di una macchina che produce e fa girare l'economia, rendendolo perennemente insoddisfatto di ciò che produce ma schiavo dei suoi stessi beni o meglio della sua merce che produce e dovrà produrre sempre più per mantenerla, ciò non produrrà altro che un eterno malessere nell'uomo, che passata l'euforia per l'acquisto di una merce, che per un pò effimeramente lo gratifica, lo renderà ancor più insoddisfatto di prima, poichè le merci che si comprano non soddisfano l'uomo nei suoi bisogni più profondi, ecco perchè nelle società industrializzate cresce sempre più il consumo di droghe, alcol, si ha un incremento di malattie come depressioni, ansia, disturbi pscicosomatici etc, in teoria con l'aumento del benessere si dovrebbe vivere da re, ma la realtà parla di tutt'altro che benessere e spesso questo benessere economico non è altro che fumo negli occhi, come una persona alla continua ricerca della propria dipendenza ne va sempre alla ricerca in modo sempre più affannoso non essendone mai sazio così l’uomo moderno è succube dei suoi beni, volendo usare un aforisma di un filosofo potrei dire che: l’economia oggi è come l’acqua salata, più se ne beve più aumenta la sete. Guardando il mio quotidiano vedo come molte cose che fino a qualche decennio addietro neppure esistevano adesso sono diventati essenziali, senza le quali non si può neppure vivere,  senza che neppur ce ne accorgiamo ( e ripeto sta tutto qui il trucco che i grandi magnati della finanza, le multinazionali che si nascondono dietro le marche e la pubblicità, il quale è lo strumento per farli arrivare alla massa che non ragiona, poiché nel momento in cui lo farebbe cambierebbe tutto non avendo più potere sulla gente) penso all'aria condizionata nelle auto e nelle case adesso non c'è casa o macchina senza quest'ultima, che bello chiusi negli abitacoli sigillati a respirar aria viziata spesso se si è in auto magari 5 o più persone per ore a respirar la stessa aria però e fresca (ovviamente altrimenti chi la comprerebbe?) se poi si è in un autobus…… penso alle bottiglie d'acqua ormai di uso comunissimo e fino a tempo addietro sconosciute, l'acqua non si comprova la si beveva dal rubinetto e ancor prima e per millenni dalle fonti, ma noi ci crediamo avanti rispetto ai nostri avi che per millenni sono vissuti così e molto meglio (qualitativamente), eppur mi chiedo come sono arrivati senza bottiglie e acqua di varie marche e con proprietà miracolose fino a noi i nostri avi? Come mai non si sono estinti prima? Adesso siamo nel pieno del progresso dove ovviamente si spingono le persone a comprar l’acqua, ma ancor peggio  ciò che conta è la marca poiché sinonimo di qualità, ormai l’acqua buona è solo quella del supermercato che devi comprare, se non hai soldi devi bere quella inquinata, ma ditemi una cosa quando comprate un acqua e pure di marca non vi sentite soddisfatti dell’affare fatto? Stolti! Non vi siete fatti prendere per i fondelli a vostre spese e vi sentite pure felici? Non siete stati indotti dal sistema far ciò poiché ormai lo fan tutti senza neanche pensare? E questo sistema che si regge dalla singola persona e poi moltiplicato per milioni di persone nel mondo quanta economia produce a discapito delle masse e della natura ed a favore di pochi? Sapevate che ogni bottiglia d'acqua costa più del suo valore effettivo? Ovvero il bene primario che viene imbottigliato costa il 10% del costo finale della bottiglia, il restante 90% sono il costo della plastica, l'imballo, il trasporto, il guadagno del produttore ed infine quello del rivenditore, ed ecco come da un  bene comune come l'acqua ci si specula sopra, questo vuole la nostra società, le persone che la comprano non pensano neanche lontanamente a questo uso sia per mancanza di conoscenze sia perchè non c'è tempo si deve correre si deve comprare, consumare, senza pensare, anche se poi magari a fine mese non si capisce perchè si arriva senza un centesimo. Spesso vedo che molte persone se lo chiedono e restano perplesse proprio perchè non capiscono dove volano i soldi e tutti i sacrifici che fanno durante la settimana. Poi ovviamente non finisce qua una bottiglia pochi sorsi e via si butta, e pensate a quante milioni di bottiglie si buttano quotidianamente, quanta spazzatura si produce solo di questo rifiuto, ma noi neanche la guardiamo per noi è naturale come se fosse stato sempre cosi anzi lo insegniamo agli altri.... certo se lo guardiamo da un punto di vista economico non c'è scelta migliore di questa, ma quanto potrà durare questo ritmo? E se a breve poiché anche l’aria è sporca ed inquinata si imbottiglia l’aria fresca e si vende al supermercato non si andrà in massa a comprare l’aria della miglior marca con le miglior qualità? Certo lasciamo solo che trovino il tempo per imporre alle persone quest’altra spesa e le persone si ammasseranno per avere questi beni, producendo altra spazzatura ed rimanendo sempre più poveri e schiavi di questo sistema. D’altro canto vi siete mai chiesti chi ci guadagna da tutto ciò? Penso di no, poiché si deve correre e produrre economia e soprattutto e non pensare poiché nel momento in cui ci guarderemmo ci faremo un po’ pena per come siamo ridotti, poiché nei 5 passaggi descritti sopra dell’acqua(come di tanti altri beni) l’unico che gode è lo stato, lo stato è il motore del sistema che scarica il suo peso sulla gente, ad ogni passaggio lo stata incassa e tutto ciò sulle spalle della gente che poi da la caccia alle streghe maledicendo e non capendo che è lei stessa la causa principale del suo male. Spesso nelle escursioni domenicali vedo un mare di immondizia buttate nei cigli delle strade e nelle campagne, spesso pure roba buona non rotta che potrebbe servire ad altre persone e viene buttata, guardo è penso: se in meno di 50 siamo riusciti a produrre tutti questi rifiuti (ovviamente non degradabili che resteranno li per secoli) che ne sarà tra qualche secolo? Migliaia di generazioni che ci hanno preceduto ci hanno lasciato i fiumi i mari e le terre tutte pulite non inquinate, tutto quello che hanno prodotto ed i loro rifiuti neanche ne conosciamo l'esistenza, se fossero vissuti come noi ci avrebbe lasciato più spazzatura che città, potremmo vivere con i topi più che con le persone, così nel vedere come si sta distruggendo e sfruttando la natura negli ultimi decenni mi chiedo quanto durerà e soprattutto più che progresso non è forse la società della spazzatura? Case che sono arrivate fino a noi i castelli i palazzi da secoli sono davanti i nostri occhi e tutti con materiali naturali e biodegradabili mentre grattacieli, palazzi ed abitazioni costruite con il cemento dopo un cinquantennio massimo sono da buttare a terra poichè non sono più buone e dov'è tutto questo progresso? Spesso si ha la tendenza ha buttare tutto come vecchio come i vecchi palazzi (come successe per il futurismo nel fascismo), è vero produce lavoro (che è una mera illusione) ma più che lavoro produce pil sulle spalle del popolo ignorante che quando sente alla tv che il pil sale esulta se va giù ed aumenta la qualità della vita e si riduce lo spreco allora si rammarica……. Mi viene in mente quanto durante le olimpiadi di Torino è stata distrutta un intera aria verde in nome del progresso e del lavoro per costruire una mega struttura per l’occasione con un mega appalto di cui ne giovava qualche magnate e lo stato però come fa a passare ai consensi popolari? Basta dire crea lavoro, crea progresso, edi infatti i risultati sono lampanti, ad oggi è tutto abbandonato la struttura non serve più si è fatto un danno enorme alla natura, i lavoratori dopo un anno circa sono di nuovo disoccupati e tutto questo progresso dov’è? Gli unici che si sono arricchiti non sono lo stato (che mangia pure sulle spalle dell’operaio) e un imprenditore? Quindi se ripensiamo al discorso di Marx l’uomo moderno non è solo un ingranaggio che muove e fa girare l’economia? Non è più un uomo ma una macchina! Il lavoro non diventa alienazione ed è la causa di molti disagi nella nostra società moderna di cui si combattano ipocritamente solo gli effetti? E se questa persona è stato lungimirante perché viene sempre biasimato? Poiché oltre al discorso religioso da fastidio pure al capitalismo di cui l’America e l’Europa sono i fautori. Mi chiedo dov’è questo progresso in un società in cui le persone sono sempre più ammalate dove i tumori crescono ed un barattolo di veleno come la chemio arriva a costare fino ad 8.000€ più dell’oro e le aziende farmaceutiche guadagnano anche li a discapito delle persone, anzi più si ammalano meglio per loro, altro che ricerca….. Dov’è il progresso in una società che in nome di esso crea un imballaggio per ogni cosa, imballaggi usa e getta pure per il cibo dove lo stato guadagno sia sulla produzione di esso (quindi costi aggiuntivi sulle spalle del compratore) sia sullo smaltimento, adesso qualsiasi cosa si compra imballaggi a non finire e vedi pure la spazzatura che si produce come aumenta a dismisura, infatti spesso tutti questi imballaggi questi oggetti usa e getta (sotto la falsa idea di igiene, poiché basterebbe una bella sciacquata) a che servono se non ad aumentare il pil ed a renderci felici non avendo pensieri poiché sono molto comodi? Altro punto dolente di cui non sono stato mai un lieto sostenitore sono i cellulari, non poche persone si chiedono al di fuori dell’ utilità quali siano i danni che arrechi alla salute, ovviamente il tutto viene dopo il progresso, anzi le pubblicità tendono a invogliare all’acquisto di essi e delle offerte correlate, comunica e sei felice, comunica con l’ultimo cellulare e sei alla moda altrimenti sei fuori, sottoscrivi un abbonamento e parli gratis (malgrado paghi mensilmente altro che gratis) attiva quest’offerta è così semplice e sei felice, così poi si vedono persone a dormire dietro i negozi per accaparrarsi l’ultimo telefono manco lo regalassero anzi pagato un sacco di soldi ed all’uscita di quello nuovo non vale neanche la metà e di nuovo a comprarne un altro, ma mi chiedo non era lo stato con l’appoggio delle tv e dei dottori che come per il discorso dell’acqua consigliavano le sigarette e soprattutto le marche delle stesse dicendo che non c’era nessun pericolo per la salute? Non era lo stato che incentivava il consumo e l’installazione di ethernit e dopo aver riempite le tasche già gonfie di pochi e le proprie casse adesso biasima il consumo e lo smaltimento faidate guadagnando pure là? Perché non lo fa gratuitamente dopo aver speculato sulla vita di milioni di persone e soprattutto perché non verifica se fosse salutare o meno prima della messa in commercio come fa per la roba cinese delle quali non riceve introito? Perché il mercato ed il guadagno era troppo ampio per frenarlo malgrado chi paga sia sempre chi supporta questo sistema ovvero il singolo cittadino che segue le mode dettate dagli altri essendo privo di capacità di giudizio. Ora se questo è avvenuto per i precedenti fatti sopra elencati perché non dovrebbe avvenire per i telefonini? La storia non potrebbe essere pure questa volta maestra di vita? Credo di si, anche perché sicuramente le radiazioni emesse non sono sicuramente benefiche, soprattutto quando a farne uso sono i bambini sotto i 18 anni, dei quali il cervello è ancora in formazione e queste onde potrebbero modificarne la struttura o il corretto funzionamento, ma se in primis sono i genitori che regalo i telefonini e li vedo gioire quando figli i piccoli i parlano a telefono che c’è da aspettarsi? Non sono forse le famose guide cieche? Anche perché già in persone adulte manager di grandi aziende sempre all’ultimo grido e con il cellulare per concludere grandi affari sono stati riscontrati dei tumori annessi all’uso del cellulare. Ma che dire? Al di fuori dello sfogo penso che il mio discorso sia da pazzi se tutti si fermassero aumenteremmo la qualità della vita delle persone ma il pil scenderebbe a picco e lo stato come farebbe senza i suoi cittadini fessi che lo sostengono? Rimanendo sul discorso dei bambini, i genitori si credono evoluti o benefattori a cui dovrebbero essere sempre grati poiché non gli fanno mancare nulla (a loro dire) eppure se guardo in maniera più dettagliata vedo una profonda discordanza tra il dire ed il fare, tutto ciò ovviamente come si risolve? E’ colpa dei miei genitori che….. è colpa dei figli di oggi che…. Insomma la colpa è sempre della fazione opposta trovar una persona che si ferma e dice dove ho sbagliato e come trovar un ago in un pagliaio, mentre trovar chi ti sa indicare dove sia la colpa altrui è storia quotidiana. Osservando sin da piccolo tutte le persone che mi circondano parenti e non, posso senz’altro dire che si ha un modo equo e lineare di ragionare: devi trovare una persona ricca con cui sposarti e ti sistemi, devi avere un lavoro che ti fa guadagnare e ti sistemi, devi essere rispettato per la tua posizione, devi andare a scuola con lo zainetto firmato, le scarpe firmate, etc etc non devi mettere i vestiti di tuo fratello anche se sono buoni giammai una simile vergogna! Devi avere tutto nuovo, dobbiamo comprare consumare e buttare poiché lo stato deve fare cassa e noi poveri genitori (occlusi) dobbiamo seguire il sistema non dobbiamo ragionare a costo di star tutto il giorno fuori e farvi crescere come orfani, o meglio se staimo ancor più tempo fuori e vogliamo essere più evoluti vi mandiamo la baby-sitter gli paghiamo i contributi e lo stato ride voi crescete con un estranea e con le miglior cose e i migliori giocattoli nel frattempo non ci vediamo mai, crescete in balia di voi stessi ed un giorno magari accorgendovi che vostro figlio a preso una brutta strada vi chiederete da ipocriti: ma perché non gli ho fatto mancare niente, lo riempito di doni , gli ho comprato tutto! Ipocriti avete dimenticato l’unica cosa di cui si ha di bisogno sin dal grembo materno, l’amore e l’affetto e poiché questi non si comprano vengono considerati secondari da un sistema malato come il nostro, ma i messaggeri di questo sistema sono i singoli cittadini! I bambini per millenni sono cresciuti senza playstation e giocattoli vari ma adesso un bambino che non li ha è tagliato fuori, quindi cosa si pretende dai bambini (futuri uomini) quando senza neanche accorgersene li istruite a loro volta con il vostro stile di vita? Come si pretende dai bambini che ragionino con la loro testa quando il mondo che li circonda ed i genitori sono delle marionette che la società conduce dove vuole?  Non siete stressati voi e insegnate ad esserlo ad i vostri figli? Non è vero che fin a tempo addietro il bambino era spensierato e felice ed invece oggi ha mille impegni palestra, corsi, nuoto danza etc etc tutto purchè anche sul bambino si speculi, egli non deve esser più spensierato e giocar per strada con gli amici poiché ciò non produce e poi i genitori iperprotettivi direbbero che è pericoloso e da persone rozze questo stile di vita antico, mentre tra una telefonata e un caffè debbo poter vantarmi con le amiche di aver un figlio che fa questo o quello, fa palestra nuoto, danza, e tant’altro che mio figlio sia felice che importa? D’altronde neppure i genitori lo sono, lo si deve addestrare con lo stesso stile di vita, anzi devono avere e devono fare tutto quello che io non ho avuto o potuto, ma vi siete mai chiesti se è la stessa cosa che vuole vostro figlio? Non importa l’importante che abbia un posto, una posizione, che poi sia infelice è molto secondario e poi è un problema suo, ha tutto è non capisce niente, ah lo avessi avuto io quello che hai tu ed allora non è questo il fulcro del discorso? Che genitori frustrati ed infelici tendono a far fare ai figli tutto quello che loro non hanno potuto? E non è un atteggiamento egoistico che neppure gli animali hanno tutt’altro che a favore del figlio, che ne paga le conseguenze sotto la falsa maschera del “io lo faccio per il tuo bene?”. Altra nota dolente i nonni o gli anziani in generale, prima erano gli educatori ed i tutori dei bambini quando i genitori non c’erano, insegnavano tanto ai nipoti e spesso e volentieri li crescevano meglio dei genitori essendo più amorevoli e più distaccati dall’insegnar “il giusto o il sbagliato” in modo egoistico. Ciò aiuta il bambino nello sviluppar a livello psicologico una buona immagine della vecchiaia vedendo nel nonno una figura pacata e piena di saggezza, mentre oggi sempre in nome di questo progresso che illude gli stolti e fa guadagnare lo stato, gli anziani si vanno a rinchiudere nelle case di riposo, che sono piene di comfort e divertimenti ma andando all’interno si vedono solo persone tristi, strappate dalla loro famiglia e posteggiati li in attesa della morte, queste persone si sentono come un peso, un pezzo di ricambio rotto e buttato via, lontano dagli affetti che per una vita hanno coltivato, eppure non hanno insegnato così ai loro figli? Non si deve correre appresso a quello che dice la società? I genitori non sono un peso piuttosto che una risorsa? E come si deve fare se sono a lavoro tutto il giorno? Vado a chiudere i miei genitori come a loro volta fecero con me nella mia infanzia con una baby-sitter poiché troppo impegnati a produrre ricchezza per lo stato e mostri per noi, e se invece si ritornasse a casa prima si avesse meno tempo da dedicare agli investimenti ed a giocare a far gli imprenditori e si ritornasse ai propri affetti, si baderebbe ai figli nel frattempo del lavoro i nonni rimarrebbero a casa con i nipoti le persone non hanno di bisogno di lavorare per mantenere case di riposo e badanti, le persone vivrebbero meno stressate e più felici ed anche i nonni non sarebbero più felici come i nipoti che non li vanno a trovare una volta a settimana come si vanno a trovare gli animali allo zoo e dando una cattiva immagine della vecchiaia? Come si è vissuto per millenni senza case di riposo? Che invenzione, che genialità tutto sulle spalle della povera gente! Ora tutte queste cose che si moltiplicano non piovono da cielo ma sono frutto di questo meccanismo di cui l’uomo di oggi ne è parte integrante poichè non ragiona e non conosce. A tal proposito mi viene in mente un episodio di uno scrittore in cui racconta la morte dei genitori e quella nonni. Ricordando la morte dei nonni avvenuta negli anni ‘70 e gli ricorda che i nonni dopo una vita di lavoro e tanti sacrifici muoiono dopo una malattia a casa loro, circondati ed assistiti fino all’ultimo dalle cure e dall’affetto dei figli con i quali a fine lavoro trascorrevano il tempo libero e che a loro volta erano cresciuti con l’affetto dei nonni e la famiglia era unita in tutto il suo fare non come oggi che ognuno è un piccolo manager e si mangia ognuno per i fatti suoi, insomma dopo una vita di duro lavoro almeno nell’estremo saluto godono di quello che per anni hanno fatto, se ci fossero state le case di cura…. Mentre la morte dei genitori fu un po’ più drastica, dopo una vita di lavoro costruirsi una casa una posizione e di aver pagato mutui per case auto etc, alla fine quando in teoria doveva godere di tutto ciò viene colto da un ictus, per mesi resta intubato e da solo lontano dall’affetto e dalle cure dei figli, una notte vengono svegliati e gli si chiede di corsa di andare all’ospedale altrimenti non avrebbero visto più il loro caro, così di corsa si alzano e trovano il loro congiunto su una barella dentro un ascensore, come se fosse un oggetto da buttar via, ora a ragionar razionalmente e valutar gli stili di vita antecedenti e i nostri non so quale sia il migliore, si corre si rincorre il vento ma si vive peggio delle bestie e soprattutto come disperati pronti a dar la colpa al governo, politici etc ma la colpa principale è del popolo che è il motore di questo sistema e sotto il nome di un falso progresso alimenta il tutto sulla sua pelle. Altro aspetto che noto è come le domeniche o il tempo libero una volta dedicati a se stessi ed ai propri cari prima nel nord (come in tutte le cose) adesso anche da noi si passano nei centri commerciali che proliferano a macchia d’olio. Se si ragiona un po’ si vede come la gente compre la macchina nuova che paga per anni mettendosi questo fardello sulle spalle, la domenica dopo una settimana di lavoro si va ad imbottigliare nel traffico facendo ore di code per andare in pellegrinaggio in queste nuove cattedrali del III millennio, si vanno a spendere quei soldi che si sono guadagnati e si ritorna felici dopo essere stati spennati, convinti di aver passato una bella domenica non avendo avuto altro da fare, poiché l’uomo è fuori di se ormai l’unica logica del suo essere è prettamente economica, non si pensa più a stare con la famiglia i figli e la moglie, poichè ciò non si paga e non produce economia, mentre si deve spendere sempre e comunque per essere felici, e visto ciò mi vien da pensare come si è ridotto l’uomo che si crede progredito! Se chiedessi perché si va in questi centri, le risposte sarebbero le più svariati ma tutti con un unico fattore, la povertà interiore e la poca o nulla conoscenza di se stessi! Ora molte persone dicono: “ma non avevo niente da fare allora siamo andati da soli o con tutta la famiglia al centro commerciale (nel frattempo educhiamo i nostri figli), altra risposta ci vanno tutti e ci vado pure io (questo è tipico di persona di intelligenza) nel frattempo non avendo nulla da fare si vanno a spendere in queste città dei balocchi centinaia di euro riempiendo le pance delle multinazionali e poi si ci chiede ma perché non arrivo a fine mese? Perché non si ci chiede ma quello che vado a comparare mi serve effettivamente o sono solo attirato come da un canto di sirene? Ho visto una maglietta mi è piaciuta è l’ho comprata, era in offerta non costa niente, ma mi chiedo ti serviva? Eri forse nuda? No ma verrà accatasta su migliaia di altri capi che andranno buttati a suo tempo, ecco la povertà dell’uomo di oggi, l’uomo che non capisce, come la carta di credito che prima di essere immessa è stata testata sull’autostima delle persone,così i centri commerciali proliferano e sono stati testati sulla infelicità delle stesse .Infatti una società composta di uomini infelici spende di più, si cerca di riempire un vuoto sempre crescenti con oggetti e shopping sfrenato ma è solo un illusione poiché passato il piacere momentaneo si andrà a spendere di più con unico beneficio dello stato e del suo pil. Mi viene in mente la Minetti consigliera regionale del pdl che la mattina essendo insoddisfatta e non avendo nulla da fare esce e fa shopping per modiche cifre di 10.000 euro a volta, sono parole sue non mie e come lei quante persone spendono per non saper cosa fare e invidiano chi spende di più come lei al posto di averne compassione e capire che è una persona vuota che ha bisogno di aiuto, ma ne noi sappiamo aiutarci ne sappiamo aiutare gli altri siamo incapaci di capirci ed ascoltarci, solo buoni a far le prediche ma i risultati sono sotto i nostri occhi, il problema non sta tanto nelle persone “malate” ma in chi li circonda che piuttosto che aiutarla le invidia, piuttosto che aiutarle, ciò è una triste realtà che si vede pure quando qualcuno accanto a noi soffre piuttosto che aiutarlo siamo pronti solo a far la morale non capendo neppure cosa diciamo, poiché noi a suo posto non sapremmo aiutarci non avendo conoscenza di noi stessi così basta un nulla per ingannare le persone tutto ciò senza neppure esserne coscienti. Ora questa massa che riempie questi centri commerciali non produce pil? La gente che piuttosto che spendere pochi euro in più nel negozio sotto casa li va a lasciare alle grandi multinazionali non produce la chiusura delle piccole botteghe, inducendo i padroni ad andar a lavorare per pochi euro anche la domenica e le feste sotto di loro? E la forza motrice di ciò non sono i singoli cittadini che non ragionano e si credono progrediti? In ambito alimentare mi cadono le braccia quando sento i contadini dire che non ci spuntano più con le spese poiché il mercato globale offre frutta e ortaggi a un prezzo troppo basso per essere competitivi! Ma competitivi su cosa, sulla nostra salute? Le grandi multinazionali vendono frutta piena di veleni che comprandone a quantità industriale abbattono i costi e costringono il contadino locale a chiudere, e noi mangiamo frutta e verdura che viene da fuori, piena di veleni e porcherie varie, dentro dei contenitori come per l’insalata in cui può rimanere(essendo quasi plastica) per giorni eppure siamo contenti? Poiché andiamo nei grandi supermercati ed abbiamo tutto non abbiamo il tempo ne la cultura per comprare cose genuine e locali, ma dobbiamo correre e star attenti ai prezzi al discapito della nostra salute ed allora di cosa ci lamentiamo quando arrivano le malattie? Che diamo la colpa ora al destino o ad altri quando noi siamo l’unica causa del nostro male! La nostra società capitalista che soprattutto nella nostra terra ha avuto sviluppo dal piano Marshal con lo sbarco degli americani in cui il popolo siciliano non è stato che una terra di investimento sulle spalle della natura e della salute della povera gente. Interrompendo i ritmi naturali di un tempo, spazzando via le nostre identità il tutto sotto un ottica prettamente commerciale. Oggi è l’industria che ci dice come dobbiamo vestire, cosa dobbiamo mangiare, dove dobbiamo passare le vacanze, come si deve arredare la casa, infatti vedi le grandi marche Nike, adidas per i vestiti, per la casa c’è ikea questa grande multinazionale presente ovunque, per mangiare c’è Mc Donald dove la gente accorre a massa e tra l’altro è sinonimo di qualità, per le vacanze ci sono i villaggi turistici, le crociere i viaggi in aereo insomma tutta a fin di bene, affinchè la gente porti i loro sacrifici a loro vendendo una effimera felicità. Ovviamente anche sul mondo del lavoro non esiste limite sulla speculazione, oggi tutto deve essere omologato quindi anche i muratori (per far un esempio pratico) devono avere ponteggi omologati, così chi lo produce paghe le tasse, chi lo vende pure e chi lo compra lo paga profumatamente e lo stato tiene tutti sotto controllo e mangia su ogni passaggio, eppur la gente si illude ed è felice di avere il tutto a norma, chi ovviamente lo compra deve avere manodopera “specializzata” deve fare il corso così lo stato rientra nell’istruttore e in chi si “specializza” varie volte, a che serve tutto ciò se non a far cassa sulle spalle dei lavoratori? A nulla poiché i corsi sono una presa per i fondelli, la gente li fa perché obbligata e per la paura dei verbali, gli attrezzi omologati idem poiché se compri delle travi come per secoli è avvenuto non si possono tenere sotto controllo poiché ne puoi fare più usi dal lavoro al tetto al ponte, mentre con l’omologazione e la paura dei controlli allora il discorso cambia, ma se io sono in grado di costruirmi in attrezzo e lavorarci bene perché debbo andare a riempirmi di debiti per comprare l’omologazione? Per secoli come si è lavorato e le grandi opere come sono arrivate a noi se non per l’ingegno di pochi e la manovalanza degli operai? Ovviamente ciò non produce IVA, non incrementa il fatturato delle aziende, di chi ci lavora per la riparazione e tutti sono "felici" incrementa il P.I.L, quindi in una società capitalistica in cui l’uomo è tale solo in quando produce economia non funziona. Dimenticavo per la riparazione e manutenzione degli oggetti omologati ci vuole manodopera abilitata, che ad ogni riparazione deve obbligatoriamente dare la percentuale allo stato, da quando riceve l’abilitazione ad ogni singola riparazione o manutenzione. Ora penso che più che le solite maledizioni che si danno allo stato ad ogni nuova legge, che sono inutili se fini a se stesse, ci sia dietro un meccanismo molto più subdolo ovvero rendere il cittadino assolutamente dipendente per ogni cosa, ora da un tecnico, da uno specialista etc, mentre la persona che si costruisce e ripara tutto da solo produce ricchezza per se stesso e vive sereno come per secoli è avvenuto vive del suo ingegno, mentre chi deve avere tutto omologato deve lavorar solo per gli attrezzi e la manutenzione ed altresì essere sempre sotto controllo soprattutto il suo lavoro come se si andasse a rubare. Poiché tutto ciò in cui lo stato non entra è illegale ma se mangia lui e soprattutto succhia il sangue allora il discorso cambia diventa legale vedi il discorso delle slot machines la gente si inguaiava ed era illegale, adesso che il 70% del guadagno è suo è legale. Infine per non volermi dilungare oltre penso che il “vaso di Pandora”(mito simile alla mela di Adamo ed Eva) nasca dal nostro io vuoto, tutti questi mali nascano da dentro di noi ed il sistema non è altro che lo specchio di quello che siamo, una società malata piena di immondizia, una civiltà che ha paura di se stessa e della propria felicità che compra rumore come fanno i ricchi per coprire il proprio vuoto, la maggior parte di persone oggi lo copre stando perennemente immersi nella musica o nelle faccende che tengono impegnate la mente pur di non guardarsi dentro poiché ciò provoca una gran paura, paura del grande vuoto che abbiamo costruito intorno a noi seguendo le masse, il quale tentiamo di colmarlo con chiacchiere ed merce sempre più inutile e costosa finchè si arriva ad un punto in cui sfocia nel baratro e nelle malattie quali depressioni etc e non si fa altro che chiedersi ma come aveva tutto ed è andata fuori di senno? E forse proprio li sta il nocciolo del discorso aveva tutto ma non è mai stata padrona di se stessa. Penso che la strada maestra per uscir da questa voragine sia l’Epicureo “late biosas” ovvero il vivere nascondendosi o di nascosto, cercando la felicità e la bellezza in noi stessi non negli altri o negli affari, denaro, auto vestiti etc  etc, spesso sento persone che invidiano le ricchezze altrui e molti annuire e filosofare con i commenti annessi, ma come diceva Lucrezio non vi rendete conto che più in alto si sale più invidiati si è e si attirano le invidie e maledizioni altrui? Non vi rendete conto che i fulmini colpiscono sempre le cime più alte? Egli diceva di vivere un “aurea mediocritas” ovvero una felice mediocrità una mediocrità piena non nel senso dispregiativo del termine, mentre spesso si fantastica e si invidiano le fortune e i guadagni altrui, ma non vi rendete conto che su chi sta al potere pende perennemente la spada di Damocle? Il quale invidiava la posizione del re fantasticando sugli onori e i tributi che riceveva, allora il re invitandolo a prendere il suo posto in un banchetto lo fece divertire e lo faceva sentire importante ma non appena alzò gli occhi vide una spada che pendeva sulla sua testa legata ad un crine di cavallo, così visto ciò disse: perché ho questo pericolo sulla mia testa? Ed il re rispose: amico mio tu guardi ai miei privilegi ed ai miei onori ma non sai che chi occupa il mio posto è perennemente in pericolo di vita, può morire da un momento all’altro. Ecco che nulla è cambiato nei secoli si invidiano sempre le cime più alte guardando solo i pregi, ora se l’uomo è povero dentro ed è vuoto che altro potrà fare se non questo? Mentre una persona equilibrata non avrà mai invidia della fortuna altrui poichè è felice di quello che è ma una persona vuota sarà sempre affamata e protesa a guardare le fortune altrui. Ora per far ciò bisogna iniziare il famoso “downshifting” come lo chiamano gli analisti o tradotto in italiano lo scalo di marcia, allora si rivivremo godremmo anche delle piccole cose e guarderemmo solo noi stessi senza coprire il nostro io che grida con musiche o faccende varie, ricordando che le paure e lo star male sono roba nostra nascono da noi stessi e finchè non li guariamo in noi niente o nessuno potrà aiutarci. Così volendo far mio come riassunto un dialogo che ho trovato su un libro vorrei sintetizzare  l’intero articolo così:
“Ti ricordi quando mi hai chiesto se avevo le pastiglie per la felicità? La pastiglia è la vita. Vivi, buttati, apriti, ascoltati. Le tue paure, le tue ansie sono dovute al fatto che tu esisti ma non vivi. Sei castrato nei sentimenti. Sei bloccato. Ti ricordi quella frase di Oscar Wilde? Diceva che vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, e nulla più”.
Altresì penso che se piuttosto che crederci intelligenti ci guardiamo attorno abbiamo tanto da imparare soprattutto da chi si crede meno intelligente di noi, più sfortunato e dagli animali i quali spesso e volentieri sono più umani dell’uomo, volendo usare l’aforisma di uno scrittore di cui non ricordo il nome concordo con lui quandodiceva che: due cose mi hanno sempre meravigliato l'intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini. Ora voglio chiudere questo articolo con dei versi attribuiti a C.Chaplin, dei quali penso che più l’importanza dell’autore è da ammirare la profondità delle parole e l’animo libero e nobile di chi li abbia scritti, chiunque esso sia, il quale ci spinge a cercare la bellezza e l’amore in noi stessi.


QUANDO HO COMINCIATO AD AMARMI DAVVERO


Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono reso conto che la sofferenza e il dolore emozionali
sono solo un avvertimento che mi dice di non vivere contro la mia verità.
Oggi so che questo si chiama
AUTENTICITA’
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito
com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri,
pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta,
anche se quella persona ero io.
Oggi so che questo si chiama
RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso
di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda
é un invito a crescere.
Oggi so che questo si chiama
MATURITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre
ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello
che succede va bene.
Da allora ho potuto stare tranquillo.
Oggi so che questo si chiama
RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di privarmi del mio tempo libero
e di concepire progetti grandiosi per il futuro.
Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento,
ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi.
Oggi so che questo si chiama
SINCERITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò
che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò
che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso,
all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è
AMORE DI SE’
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di voler avere sempre ragione.
E cosi ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama
SEMPLICITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono rifiutato di vivere nel passato
e di preoccuparmi del mio futuro.
Ora vivo di piu nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo.
E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo
PERFEZIONE.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono reso conto che il mio pensiero può
rendermi miserabile e malato.
Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore,
l’intelletto è diventato un compagno importante.
Oggi a questa unione do il nome di
SAGGEZZA DEL CUORE.
Non dobbiamo continuare a temere i contrasti,
i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri
perché perfino le stelle, a volte, si scontrarno fra loro dando origine
a nuovi mondi.
Oggi so che QUESTO è LA VITA!

Charlie Chaplin

2 commenti:

  1. Complimenti Virnoctis, io penso che dovresti cominciare ad andare anche oltre questo blog!
    Buona fortuna!!!

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    1. Grazie mille carissimo amico\a, ti ringrazio in primis per avermi onorato con il tuo commento e la tua lettura, per il resto se viene bene altrimenti va bene lo stesso. Personalmente ritengo importante non tanto dar lustro al mio pensiero, ma mantenermi saldo in esso! Grazie ancora per tutto e non meno per gli auguri, che ricambio affettuosamente a te ed a chi vuoi bene!!!

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