Malgrado a furor di popolo si pensi che la matematica sia una
scienza “esatta”, ovvero si pensi che la matematica non sia un opinione, io
penso invece sia l’esatto contrario. Effettivamente la matematica applicata
alla vita reale non sempre trova riscontri empirici. Spesso sento parlare
persone che dando “molto” ricevono poco o niente in cambio, quindi 2+2 non fa
quattro per come si era pensato, in psicologia si assiste a vari fenomeni per i
quali i risultati prestabiliti dalla “saggezza” popolare sono differenti nella
realtà, esempio classico che mi viene in mente è quello in cui si crede che per
far desistere una persona dipendente da alcool, droghe o altre forme di
dipendenza basta togliere l’oggetto del desiderio ed il gioco è fatto, ma nella
realtà e nei centri di cura le persone non vengono curate in questo modo, anzi
viene assecondata la dipendenza riuscendo a curare in egual modo il paziente
quindi neppure qui 2+2 da il risultato che ci si aspetta, ma quello che più
potrebbe stupire è il sapere che neppure in matematica 2+2 fa quattro! Infatti
se non si usa il sistema decimale ed ad esempio si usa il sistema binario 2+2
farà 10, se cambiamo ancora sistema farà 22, se in fisica facciamo 4+3 non ci
darà 7 come ci aspettiamo, allora quando spesso sento dire non senza una certa
tracotanza o una certa “hybris” come la chiamavano i greci che la matematica
non è un opinione, non solo penso che non sia vero (malgrado comprendo cosa si
voglia dire) ma sia molto relativa questa teoria come le altre, ovvero vanno
applicate “hic et hunc” qui ed ora e non universalmente per ogni occasione
altrimenti si finirà per avere un sacco di convinzioni ma nessuna comprensione
effettiva di un fenomeno o della realtà che ci circonda.
In
questo articolo voglio smontare tramite alcune mie riflessioni tutta una serie
di stereotipi che si usano quotidianamente su alcuni argomenti che catturano la
mia attenzione e mi spingono a pormi delle domande scendendo più a fondo delle
solite risposte. Uno degli argomenti che più mi desta attenzione ultimamente è
quella sul papa, vorrei porre una domanda ironica al lettore o al mio
interlocutore immaginario com’è sarà il prossimo papa? Sarà buono o cattivo? Si
ha il 50% delle possibilità di sbagliare come sarà? Mi spiego per esperienza
personale finora ho assistito all’avvento di tre papi, Giovanni Paolo II,
Benedetto XVI e l’attuale papa Francesco, di questi il primo era buono, il
secondo cattivo o antipatico e quello attuale buono, il prossimo in teoria
dovrebbe essere cattivo no? Poiché dovrà portale il peso del precedente e
quindi sarà paragonato a lui. Ora ad ogni elezione si sente tanto clamore pro o
contro ma come si fa ha stabilire la bontà o la cattiveria di una persona a
distanza da dietro uno schermo senza che la si conosca di presenza? E quante
volte si sbaglia a valutare le persone che quotidianamente si frequentano
poiché si giudicano secondo i propri pregiudizi e le proprie aspettative?
Quindi se non si hanno già le conoscenze e le facoltà per valutare le persone
che si frequentano come si può avere la pretesa di valutare persone a distanza
che fino al momento prima neppure si conoscevano? Penso che il risultato se si
ragiona sia palese, sono chiacchiere su chiacchiere teorie su teorie che nel
momento in cui vanno a cozzare con la realtà si sciolgono come neve al sole e
poi si cercano i colpevoli no? La colpa è sempre degli altri mai di chi guarda
e dovrebbe ammettere che non ha le facoltà per valutare, Confucio paragonava
l’uomo saggio ad un arciere che mancato il bersaglio non da la colpa ne al
bersaglio, ne all’arco ne alla freccia ma unicamente a se stesso, mentre la
maggior parte delle persone tendono a cercare sempre e comunque la colpa negli
altri SEMPRE E COMUNQUE, evitando di maturare e lamentandosi
degli altri che sono cattivi, ingrati etc etc, quindi seguendo l’aforisma di
Confucio questi dicono che il vento ha deviato la freccia, l’arco non è buono e
addirittura si è mosso il bersaglio! Ritornando al discorso del papa partendo
da G.P II a furor di popolo è stato definito come un papa buono, santo etc, ma
mi sono chiesto come si fa a dare un giudizio così? Esistono persone solo buone
o solo cattive? Io non ne conosco e penso non siano mai esistete, infatti penso
che ogni uomo è buono e cattivo, che sia poliedrico e la bontà e la cattiveria
siano complementari come il giorno e la notte, il bene ed il male, ovvero che
non esistano concretamente scissioni di questo genere, non esistono realtà
dualistiche in natura poiché sono solo categorie create dalla nostra mente per
illuderci, classificando le cose, ma in effetti esiste solo un insieme
rappresentato benissimo dalla filosofia taoista nello yin e yang, il famoso
cerchio dove la dialettica tra gli opposti crea un eterno equilibrio che si
completa a vicenda, dove l’uno non può esistere senza il suo apparente opposto,
dove nel bianco c’è un puntino di nero e nel nero un puntino di bianco ovvero
nel bene c’è un po’ di male e nel male ci un po’ di bene insomma l’eterna lotta
tra guardia e ladri. Ritornando al discorso del papa se vogliamo vederci una
persona tutta bontà possiamo illuderci ma se vogliamo guardare agli errori che
ha fatto vedremo pure una persona non tanto santa ma un normale uomo come tutti
che è buono e cattivo allo stesso tempo, documentandosi si possono trovare
testimonianze di vescovi che criticavano molte sue scelte e molti suoi errori,
come l’avere fatto uccidere (involontariamente) alcuni vescovi che gli avevano
chiesto aiuto e lui poiché non li aveva ascoltati li aveva lasciato in balia
della loro sorte, ecco un altro aspetto che si tende a nascondere onde evitare
di valutare razionalmente un uomo, meglio continuare ad illudersi che porsi
delle domande, nulla toglie che sia buono ma anche lui come tutti aveva i suoi
scheletri nell’armadio, quindi era buono o era cattivo era santo o peccatore?
Passiamo a Benedetto XVI per ovvi motivi gli è stata attribuita fin da subito
una veste di persona cattiva o quantomeno antipatico ma perché? Io penso che in
primis la sua colpa sia stata il succedere un personaggio che aveva un certa simpatia
ed il paragone come ovvio era inevitabile come pure la sentenza, altro punto a
suo sfavore è stato il caso della pedofilia che ha travolto la chiesa nel
momento in cui ne è stato il diretto referente essendo prefetto del ex
sant’uffizio, ogni caso di pedofilia doveva passare dalle sue mani, è stato la
persona che ha vissuto in prima persona tutti questi problemi, era colui che
era addetto a prendere le decisione e a firmarle, ciò gli ha attribuito un ulteriore
patina di persona di dubbia bravura e simpatia poiché avrebbe insabbiato molti
casi. Però se vogliamo andare più a fondo e vogliamo vedere le cose per come
stanno vedremo che lui era solo un ministro che obbediva agli ordini del papa
“buono” la cui politica, causa la crisi di vocazioni, era di non ridurre nessun
sacerdote allo stato laicale sotto i quarant’anni, ovvero a nessun sacerdote
giovane doveva essere tolto il ministero anche se colto in flagranza, ma doveva
essere trasferito in un'altra parrocchia o a limite recuperato, quindi meglio
danneggiare altri ragazzi però salvaguardare il bene della chiesa a discapito
dei fedeli, questo era una sua prerogativa che il prefetto doveva applicare, allora
se la guardiamo in questa ottica chi era il papa buono e chi era il cattivo?
Non potrebbe essere per questo che ha dato le sue dimissioni? Poichè malgrado
sia stato dipinto come un papa cattivo, rigido e antipatico o come il “pastore
tedesco” (così lo definì il giornale “la repubblica” alla sua elezione) è stato
una persona che ha vissuto sulla sua pelle questi problemi, ne ha portato il
peso e li ha eseguiti e non progettati, può darsi che il peso sia stato così
pesante da spingerlo alle dimissioni e ritirarsi dal timone di una barca che aveva
sbattuto e lo aveva ferito e in cui non si riconosceva più avendo cozzato la
realtà con i principi e le leggi cedendo il timone ad un altro? Quindi se
guardiamo il tutto sotto queste informazioni ripeto chi è il papa buono e
quello cattivo? E malgrado questo non si può e non voglio condannare nessuno,
poiché spesso queste persone che escono dai seminari anche se dipinte come
buone hanno i loro limiti, ci sono delle cose che non capiscono, se al bene di
diversi bambini si antepone il bene della chiesa si è fuori pista, ciò è frutto
non di una cattiveria innata ma di una
forma mentis che viene inculcata nei seminari dove non si formano uomini di
fede che seguono l’esempio del loro maestro ma ministri di un istituzione che
applicano sterilmente le loro leggi! Quindi a che servono queste etichette che
si affibbiano e tutte le chiacchiere che si sono create alle dimissioni del
papa se non si conoscono i retroscena? Ecco allora che la persona accorta prima
di giudicare se non conosce non parla e anche quando conosce tace poiché
malgrado se ne faccia un largo uso di questi giudizi spesso non se ne hanno le
facoltà ne le conoscenze per poterlo fare! Ora il papa attuale viene definito
come un papa buono ma ripeto come si può fare ciò se neppure si conosceva prima
dell’elezione? Fino a giorni prima era sconosciuto a me ed alle masse che ora
ne parlano come se fosse uno di casa perché? Perché c’è lo hanno dipinto così e
tutti per ripetere il rituale ed evitare di ragionare con la mente e chiudere
la bocca, ci credono e se ne convincono, ovviamente non voglio dire il contrario
voglio solo dire che non lo conosco non posso parlarne ne bene ne male se non
come uomo in generale, quindi come tutti non è ne buono ne cattivo in senso
assoluto e quello che è oggi lo era prima. Lo stesso quando si parla di altri
personaggi balzati agli onori delle cronache come Salvatore Parolisi, Michele
Misseri etc al loro apparire e con il ruolo che gli era stato accollato tutti
erano in grado di giudicarli come se fossero amici d’infanzia, ma ripeto se non
si è neppure in grado di valutare chi si conosce quotidianamente come si ha la
pretesa di giudicare chi non si è mai visto? Se non si è in gradi di conoscere
se stessi come si potrà conoscere gli altri? Ecco allora penso che piuttosto
che fare chiacchiere ed ergersi a giudice di persone che si conoscono o meno utilizziamo
questo tempo utile per crescere e migliorarsi personalmente, si avranno molti
più frutti nella vita reale e non si avrà il tempo di perdersi in giudizi vari
verso altre persone, allora anche questa volta 2+2 non farà 4 e vedremo le cose per come sono
con nuovi occhi, non adattando il risultato alle nostre esigenze ma vedendolo
per com’è. Quello che penso sia più difficile sia eliminare i pregiudizi,
rompere gli schemi precostituiti che vengono tramandati da generazione in generazione,
già Einstein trovava difficoltà in ciò, egli diceva: “ è più facile spezzare un
atomo che un pregiudizio ”. Ora malgrado si nota quotidianamente come questi
pregiudizi fuorviano le persone dalla verità, dal vedere e valutare le cose per
come sono perché si continuano ad usare in ogni luogo ed in ogni epoca? Penso
che la ragione sia da ricercarsi nel beneficio a breve termini che portano,
infatti facendo largo uso di pregiudizi la gente usa poche risorse cognitive
(detto volgarmente non usa per niente il cervello malgrado si creda una cima ed
inveisce sugli altri poiché non lo fanno), la gente conosce la risposta prima
della domanda, si illude di aver capito tutto credendosi di ragionare con la
propria mente non fa altro che usare dei concetti tramandati dai padri, dagli amici,
dalla tv, da religioni, filosofie, esperti, dalla società etc etc , si crede
che con i loro ragionamenti tocchino l’apice del pensiero mentre in realtà si è
chiusi di mente, ci si illude di aver capito tutto mentre quando la realtà è
diversa dalle opinioni preconcette allora si cercano i colpevoli, non si pensa
che invece la colpa sta in chi guarda che non ha le facoltà per valutare, così
si è pronti per un nuovo errore e così si va avanti per tutta la vita…. Quindi
il beneficio che si ha è nel non usare il cervello uscirne con pochè spese ed
illudersi di aver capito tutto ma andando avanti questo sarà un disastro, e
ripeto la gente continua a cercare colpevoli capri espiatori delle loro colpe.
Un esempio classico che si nota in tutte le culture è la paura o la
categorizzazione degli estranei, sento spesso è volentieri dire: “ a quelli del
nord sono…. I romani sono….. i napoletani sono…. I siciliani sono….” Per non
parlare poi dei paesi limitrofi, ovvero si giudicano le persone in base al loro
paese e cos’è ciò se non il massimo della chiusura mentale e dell’ignoranza?
Ogni paese comprende migliaia di persone una differenti dall’altra degne di
rispetto e che vanno valutate per quello che sono non per il luogo di
appartenenza! Eppure la gente di ogni tempo e di ogni luogo “capisce” o meglio
si illude non potendo dare spiegazioni più serie di capire qualcosa in base
all’appartenenza, ma effettivamente non nasconde la propria ignoranza e
l’incapacità di valutare dando la colpa agli altri ed alla propria appartenenza
geografica? Come un paese può giustificare tutti i comportamenti di tutti gli
individui? Non è un atteggiamento retrogrado e popolano ereditato dalla società
e dai padri che non usano loro la testa e inducono i figli a fare altrettanto?
Non si hanno ad ogni argomento delle idee preconcette che ci impediscono di
capire e valutare ogni cosa? Se un amico vi parla di medicina, politica, del
vicino di caso voi piuttosto che ascoltarlo e capire, in base all’argomento non
uscite le vostre idee e i vostri pregiudizi a proposito sempre uguali e
valevoli per ogni occasione? Quindi ciò che noto è la mancanza di ascolto, mai
si ascoltano e si vedono le persone nei propri bisogni ma si sa solo dare buono
consigli poiché per far ciò non c’è bisogno di aver neppure un bricioli di
intelligenza, basta parlare in modo logorroico su pregiudizi che aiutano a non
far nessun uso del cervello, si vive di illusioni di immagini del modno che ci
siamo fatti e che non hanno nessun riscontro nella realtà ad al momento che
cadranno sarà colpa di qualcun altro non di chi parla che usando questi
ragionamenti resterà un eterno bambino malgrado gli anni passano. Grillo ha
“imbrogliato” migliaia di italiani cavalcando l’onda, dicendo non verità o cose
che avrebbe potuto fare, ma solo dicendo che la politica è uno schifo, che i
politici sono dei porci etc etc ciò è quello che la gente vuol sentirsi dire e
i risultati sono palesi, la colpa a dire dei suoi votanti è sua, ma chi l’ha
votato? Chi si è fatto illudere? Quindi la colpa è di chi crede alle
chiacchiere e si fa abbindolare poiché non ha le facoltà di valutare non solo
Grillo, poiché nella storia molti come lui hanno illuso i popoli, molti
politici illudono la gente non con fatti ma con le chiacchiere e ripeto non è
colpa loro ma della gente che vuol sentirsi dire questo, non vuole fatti poiché
nessuno si è chiesto Grillo come avrebbe potuto impiantare quello che diceva,
non importa l’importante che dice le cose “giuste” questo cerca la gente chi li
prende per il sedere, poiché se Grillo (o gli altri politici) avessero parlato
di cose serie la gente avrebbe cambiato politico poiché la colpa è di chi va a
votare non di chi è eletto, anche a livello cittadino si vota l’amico, il
cugino, il parente il compare, l’amico dell’amico etc, non si vota perché si
capisce, si crede di essere innovativi mentre si è solo marionette che
perpetuano questo sudiciume e ci si illude poiché stavolta ci sono “io” (o chi
per me) al timone le cose cambiano, ma se poi le cose non cambiano piuttosto
che dar la colpa alla politica che fa schifo ed assumersi le proprie
responsabilità e capire che forse c’è qualcosa che non va in chi “ragiona” così
non negli altri come sempre si pensa, ci si deve vedere come unici colpevoli
del proprio risultato! Ma fa male meglio fuggire e dar la caccia alle streghe e
così non si è eterni bambini? E quando si cresce? Mai! Anche ad una veneranda
età si resta sempre come infanti, poiché per cambiar atteggiamento e valutare
seriamente le cose senza fare chiacchiere inutili o barricarsi dietro ideali a
convenienza e pregiudizi ci vogliono tempo, pazienza e le dovute conoscenze e
senza di queste non si va da nessuna parte, si arriverà dove arrivano tutti
malgrado ci si creda dei pensatori eccelsi, ma ogni persona chiusa di mente ci
si credo seppur non lo è! Ora per far ciò si dovrebbero abbandonare tutti i
pregiudizi, dedicarsi più tempo ed investire su se stessi, togliere tutte le
aspettative e i desideri arricchirsi con nuove conoscenze che ampliano i nostri
orizzonti e smetterla di correre in modo frenetico coprendo così la pochezza
della generazione attuale ricca di denaro e beni materiali ma poverissima
interiormente educata in questo modo dai genitori, dai mass media e da una
società capitalistica, solo se ci si svuota si farà spazio all’altro si potrà
ascoltare e crescere, altrimenti la via e i risultati saranno sempre gli stessi.
Altro tasto dolente che tocca il mio paese per ora è l’ingresso di extra-comunitari
in paese, tutti di madrice cristiana dediti ai buoni principi , all’ accoglienza
del prossimo nel quale vedono il loro signore (in teoria) ma in pratica vedo
solo tanta paura e tanto bigottume, mi vien da pensare e dove stanno tutti
questi bei valori? Se fareste lo stesso da non credenti almeno potreste
risultereste “coerenti” ma qui ben poca coerenza c’è, come ben poca coerenza
c’era in altre terre cristiane (ieri e oggi vedi la Svizzera) dove gli italiani
erano immigrati venivano visti come noi vediamo queste persone, non eravamo
pure noi ai loro occhi come bestie ammassate, sporchi cattivi, ladri,
stupratori facili al coltello etc etc? Non svolgevamo tutti i lavori più umili
che non volevano fare? Al dire di un signore “essi non vengono qui per lavorare
e lavare il culo ai vostri genitori poiché a voi fa schifo?” Ecco che il
pregiudizio viene prima di tutto…. La gente sa come vanno le cose, ruberanno e
forse è vero ma quando vi ruba lo stato, quando vi ruba un uomo in giacca e
cravatta perché ne gioite e vi credete in regola ed in più gli date in mano il
vostro futuro e piena fiducia? O si gioca a fare il debole con i forti e i
forti con i deboli come un tempo è stato fatto con i nostri avi? Sono neri e il
colore della pelle che a priori li fa nascere ladri, stupratori, ubriaconi etc
o non è più vero che forse lo saranno poiché saranno ghettizzati e figli dei
pregiudizi di persone occluse e immature? Non volendo andare più in la mi
limito solo ad una mesta riflessione, non sulla loro bontà e cattiveria che
come detto penso non esista a priori e dipende per la maggiore da come ci poniamo
nel loro confronti, ma quello che mi duole è il vedere come queste persone
siano arrivate qui da noi non per amore o spirito di accoglienza ma per soldi!
Poiché si specula sul bisogno di queste persone altrimenti nessuno li avrebbe
voluti, ma siccome la comunità europea incentiva a speculare sulla loro pelle
ecco tanti uomini di sani principi acconsento l’ingresso non per amor loro ma
dei soldi! Allora se vogliamo criticare ed attaccare qualcuno attacchiamo la
nostra comunità non gli altri, attacchiamo noi stessi che per soldi si fa di tutto
e così educhiamo i nostri figli, attacchiamo le nostre comunità cristiane
centro di ritrovo di persone spesso con problematiche o in cerca di passatempo,
spelonche di ladri e bigotti diceva il loro signore, che coprono dietro una maschera
di giustizia e santità il loro essere, sepolcri imbiancati pieni di sudiciume
sempre usando le sue parole e cosa è cambiato nel tempo e nel luogo da allora?
Niente anche prima ci si nascondeva dietro la maschera la quale esce davanti ai
fatti e non alle chiacchiere o alle parate, il loro signore non andava con gli
avanzi della società? Con i neri di oggi? E quindi cristiani o meglio persone che
si professano tali, poiché quelli veri sono come le mosche bianche, perché
quando viene un autorità ecclesiastica e non magari di dubbia moralità e non ci
si prostra e si fuggono, neri, ubriaconi etc? Il vostro maestro faceva così?
Vogliamo gloriarci di etichette come credente e non, cristiano o ateo etc etc?
O si vuol capire che non esistono barriere e confini se non nelle mente di chi
li crea ed ad essi si accoda per coprire le proprie paure e capire che il
cristiano e il perfetto credente non è chi si nasconde dietro un credo ma chi
agisce come tale? Nietsche non diceva che l’ateo è il perfetto cristiano?
Napolitano da ateo non ha avuto solo una moglie e come tale la venera, mentre
parlamentari come d’Alema, Casini persone più cattoliche del papa, hanno più
mogli e fanno tanto altro non conforme alla loro etichetta cristiana? Allora
chi è ateo e chi cristiano? Aprite la mente non la bocca! Valutate fatti non
nascondetevi dietro principi! Poiché nulla o quasi nulla di quello che crediamo
di sapere esiste nella realtà! In fisica ci insegnavano che non esiste il
freddo ne il caldo, ma solo il calore poiché è la sola cosa che si può studiare
mentre gli altri sono concetti creati dall’uomo per regolarsi ma ripeto non
esistono se non nella nostra mente, giorno è notte non esistono li ha creati
l’uomo per regolarsi il nostro organismo si è regolato in base a questi ritmi
ma non esistono realmente questi concetti, pensate che ci sono luoghi dove il
giorno dura più di sei mesi! La morte non esiste ma esiste solo la vita morte è
un concetto creato dall’uomo per spiegare la fine dell’esistenza ma nulla si
crea nulla si distrugge ma tutto si trasforma enuncia la fisica! Lo spazio ed
il tempo non esistono ma sono convenzioni sociali crete dall’uomo per
regolarsi, esistono solo nella nostra mente come il resto solo quando pensiamo
ma se non saremo in grado di pensare non esisterebbe ne spazio ne tempo! E così
potrei continuare all’infinito poiché non esistono realtà dualistiche come le
definisce la massa ma solo un unità, già ciò lo esprimeva sant’Agostino il
quale diceva che non esiste il bene ed il male ma un bene maggiore e uno
minore, tutto è complementare al suo contrario nulla vive solo per se, malgrado
la cultura edonistica attuale tende a creare tante unità sconnesse tanti
piccoli dei, solamente per un fattore commerciale siamo tutti legati gli uni
agli altri, nessuno è separato dal suo simile, come uomo e donna si uniscono e
si completano nella loro diversità così pure gli opposti si attraggono e
garantiscono la sopravvivenza dell’essere, se uno dei due mancasse si
assisterebbe non al trionfo di uno ma alla distruzione di entrambi
dell’equilibrio del sistema. E’ forse questo che uccide l’uomo il credersi un
entità a se stante, l’egoismo, l’ingordigia e il narcisismo sono i veri mali
dell’uomo moderno il quale è ricco di beni e povero dentro vuoto e sono e
spesso le comunità religiose di ogni credo e di ogni tempo il paraculo di questa
“solitudine” dell’uomo incapace di rientrare in se stesso ed in armonia con il
cosmo. Possono sembrare discorsi da folle poiché escono fuori dall’ottica
comune, rompono gli schemi, ma se non ci si scrolla da tutte le credenze
ricevute dai genitori, società, tv, religioni, scienza, filosofie varie etc se
non si ragiona con la propria testa vagliando tutto con il lume della ragione,
il quale deve trovare riscontri nelle realtà e non nelle convinzioni nulla
cambierà! Ecco che allora se si pensa in modo autonomo si cresce personalmente
e chi ci circonda, le scoperte tecnologiche dell’ultimo secolo sono dovute alla
fisica quantistica il cui maggior esponente è stato Einstein, se egli non
avesse pensato in modo differente dai sui colleghi e dalla massa non sarebbe
stato l’uomo più intelligente al mondo poiché in effetti era solo l’uomo più
curioso al mondo, che non si nascondeva dietro l’etichetta di scienziato,
gloriandosene ma usava le proprie conoscenze per trovare riscontri nella realtà
e se non le trovava ne cercava delle nuove, ecco che bisogna cambiare la
propria ottica non le persone! E poi tutto ciò che egli ha enunciato e la
fisica moderna scopre cos’è se non la conferma e ciò che i grandi saggi
orientali e la medicina cinese predicava da migliaia di anni? La fisica attuale
da conferma alle sue teorie che trovano riscontri nella realtà ecco allora che
noi abbiamo impiegato migliaia di anni per dare nomi scientifici alla realtà
mentre la saggezza antica già ne aveva trovato l’essenza e cosa cambia? Nulla
se non la forma poiché il risultato è lo stesso bisogna solo svuotarsi per far
spazio al nostro benessere, all’ascolto ed agli altri, smantellare tutti i
pregiudizi e la cultura affidataci e
valutarla secondo realtà non secondo convinzioni, poiché la prima strada porta
alla conoscenza ed alla pace mentre la seconda porta all’ignoranza ed
all’eterna dannazione. Non sono gli altri che non sanno governarci ma solo noi
stessi, spesso i governanti, maestri, datori di lavoro, politici etc sono lo
specchio della società, infantile, arrogante, avida e narcisistica incapace di
fare gruppo e quando una persona simile finisce ad un posto di comando sono
guai, si hanno guerre, liti, figli ed allievi frustrati arroganti e prepotenti
vittime di figure autoritarie ed invasive ed incapaci soprattutto di gestirsi
ed uscire fuori dai loro modelli educativi ma perpetuandone lo stile. Quindi
anche qui possiamo affermare che il famoso 2+2 non fa quattro, ma ciò viene
stabilito dal contesto, quindi tutto è
relativo non esistono verità assolute (se non nelle nostre convinzioni e nella
nostra mente quando si vogliono tenerle in vita), non esiste bene e male,
giusto o sbagliato, bello o brutto il tutto esiste nella mente di chi guarda,
sempre secondo la fisica quantistica la realtà viene modificata nel momento
stesso dell’osservazione ed è vero! Tutto dipende da come si guarda un fenomeno
poiché il fenomeno per la maggiore è neutro! Ora non è l’etichetta che ci rende
in un modo o in un altro bisogna aprire la mente piuttosto che illudersi e
nascondersi dietro palliativi che ci inculcano e dietro ai quali ci si può
facilmente nascondere e farsi cullare piuttosto che camminare con i propri
piedi, solo allora le cose cambieranno, non facendo crociate contro qualcuno o
qualcosa. Infatti mi sento di affermare che l’uomo ha solamente paura di se stesso,
si fugge continuamente come se facesse schifo a se stesso, ed allora se una
persona non riesce ad entrare in se stesso e starci bene come potrà stare bene
con gli altri? Il risultato è lampante è quotidiano persone nervose, incapaci
di controllarsi, facili all’ira alle grida, ai pregiudizi ai buoni consigli
quando in realtà non sono buoni neppure per se stessi……
Ora in questo come in
tutto penso che ogni uomo ha solo le sue responsabilità personali, ripeto bisogna
cambiare occhi, mentalità , ma la propria non quella altrui allora avremo una
società di gente matura, ma finchè ci nasconderemo dietro pregiudizi che
nascondono dall’incapacità di chi li usa, che non sa valutare ne gestire saremo
in una società infantile che si rispecchierà nelle famiglie, nei comuni, nei
politici e in tutto ciò che ci circonda. Quindi bisogna in primis rompere la
catena del giudizio e del pregiudizio lavorare ed investire solo su se stessi e
solo allora saremo in grado di aiutare il prossimo, solamente solo dopo essere
stati in grado di aiutare se stessi! Ad oggi sinceramente la credo un utopia ad
un livello esteso, credo si possa attuare solo in poche persone, poiché come il
Dalai Lama dice: “quand’ero piccolo ero intelligente e volevo cambiare il
mondo, ora sono saggio e cambio solo me stesso”, ora come questo avviene oggi è
avvenuto nella storia, ma penso lo sarà solo in poche persone che brillano in
ciò, poi esiste la massa che si fa abbindolare dall’apparenza quindi
soggettivamente tendo a costruire solo su me stesso rispettando le idee di
ognuno ma credo poco che le cose non andranno in modo diverso da come sono
sempre andate, ma volendo ritornare al mio punto di partenza essendo la
matematica un opinione chissà un giorno……
virnoctis@tiscali.it
Ottime osservazioni. Aggiungerei ad una frase che si trova nell'articolo in cui dici: "Tutto dipende da come si guarda un fenomeno, poiché il fenomeno per la maggiore è neutro", che in effetti la scienza si è evoluta non grazie alla quantità di informazioni e conoscenze, ma guardando l'oggetto di studio e prendendolo in considerazione da altri punti di vista.
RispondiEliminaInfatti, anche il suo punto di vista arricchisce il mio.... e spero che si completi con altri! Grazie dell'osservazione e buona giornata!!!!!1
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