Ci risiamo, le votazioni sono vicine e
comincia il countdown, le alleanze sono ormai quasi tutte stabilite e si
iniziano le sterili lotte di “partito”, ci si riunisce in fazioni tutti pronti
a criticar l’operato altrui, così armati di buoni propositi (che si
scioglieranno con buona probabilità come neve al sole), si lodano le proprie
virtù e le proprie iniziative, mentre si denigrano quelle altrui, dando la
caccia alle streghe, cercando il male assoluto nei politici, onorevoli,
senatori, governatori, sindaco, assessori, consiglieri, amministrazione,
macchina burocratica e chi più ne ha più ne metta. La cosa che più mi colpisce
e come le persone cerchino il male sempre fuori e mai dentro se stesse. Nella
vita quotidiana come nelle discussioni importanti siamo circondati da giudici,
scienziati e santi. Infatti penso e vedo che non ci sono persone che
comprendono quel che dicono, ovvero parlano in modo logorroico, facendo fiumi
di chiacchiere a loro dire intelligenti ma essenzialmente vuote, infatti sono spesso e volentieri luoghi comuni,
atteggiamenti tramandati dai genitori o dai mass media, dall’opinionista di
turno che ha detto un bel discorso e la gente lo avvalla ripetendolo a
pappagallo, poiché coincide con le proprie aspettative (non perché capisce
ripeto). I discorsi che spesso e volentieri si sentono sono: “ah se ci fossi io
farei…… no si dovrebbe fare così….. no, loro stanno sbagliando dovrebbero
fare…..” insomma tutti pronti a criticare, a fantasticare a far belle teorie,
ma mi chiedo ogni volta, chi parla capisce ciò che dice?
Nella maggior parte
dei casi dico di no! A muovere le labbra e sparar cazzate a ripetizione non è
richiesta nessun tipo di intelligenza e conoscenza, come diceva B. Lee “le
teste vuote hanno lingue lunghe”, il problema sta nel capire non nel parlare!
Mi potrei accodare benissimo nel parlare e nel far caciara quotidianamente, ma
preferisco un atteggiamento più proficuo, ovvero ascoltare, rielaborare e
capire non parlare a vanvera!!!!! Comunque a tutti questi scienziati e giudici,
che con voli pindarici e una certa destrezza passano dai discorsi più banali ai
più alti con l’agilità di chi non capisce niente e quindi può spaziare dove
vuole, io chiederei di scendere dai grossi paroloni ripetuti a pappagallo e
partire dalle basi, restando in tema chiederei come se fossi un alieno: “ che
cos’è la politica? (al di fuori del luogo comune del magna magna), io penso che
ci sarebbe scena muta, allora come si fa a parlare sul giusto e sbagliato, di
chi mettere ad una carica o un altra se non si hanno neppure le basi? Altresì alle
stesse persone direi: se guardando alla tua vita non sei in grado di gestire il
tuo piccolo come pretendi di esser maestro e giudice degli altri? Ovvero noto
in chi parla poca chiarezza, spesso nelle famiglie o nei luoghi dove si è
quotidianamente al comando, un incapacità a gestire il loro piccolo (ciò lo si
denota dai frutti, poiché a seguir le loro chiacchiere…..) eppure si mira a
cariche più grandi, e che cos’è ciò se non pura ambizione ed una “sana”
illusione? Allora la colpa è di chi ci governa e rappresenta la massa o di chi li
vota e li sceglie? Eppur basta girarsi un po’ intorno e se si parla di politica
lo si fa come se avessimo una miriade di esperti! Persone che si fanno
infuocare dal pifferaio magico di turno, che a loro dire “ dice le cose giuste”
non valutando se tizio abbia le facoltà per attuarle, ci si fa trascinare dal
volto nuovo etc, ma d’altro canto che si può pretendere se non si usa l’intelletto,
se non si formano in primis uomini e poi cittadini? Dalla famiglia alla società
si è solo bravi a formar chiacchieroni, quante parole a vuoto, nei discorsi
quotidiani, nei giornali nelle tv etc, la parola dovrebbe esser sacra, si
dovrebbe parlare e rompere il silenzio solo per costruire, non per far casino o
cercare il male negli altri. Si dovrebbe
capire (utopia) che il popolo è vittima della propria ignoranza, non bisogna
cambiare i politici ma elettorato, o meglio andrebbero formati cittadini, non
pecore che seguono le masse, altresì in automatico cambierebbero i politici,
essi sono il frutto e lo specchio della forma mentis di un popolo. Ma vedo che
cambiano i volti ma il modo di ragionare si tramanda da padre in figlio e la
politica resta sempre la stessa, ovvero sistemar il parente, l’amico, dare
l’appalto a…, questo è il motivo unico che spinge alle lotte di forza ed alla
corsa farraginosa dei partiti. Chi salirà? Probabilmente non chi ama il proprio
paese, chi ne avrà le capacità di gestirlo ed agirà per il suo bene, ( o meglio
il motivo manifesto sarà quello altrimenti se le persone non si sentono
imbrogliate chi li vota? ) ma altresì salirà al potere, chi attua un ottimo
clientelarismo, chi cerca membri con le famiglie più grosse, chi racimola più
voti tra più amici, parenti, compari etc. Ovviamente non bisogna dire che la
politica fa schifo, poiché se così fosse (a loro dire) bisognerebbe accettare e
dire che fa schifo pure chi vota! Mi viene da pensare altresì che l’idea che il
popolo ha della politica si è attuata è in mezzo a noi! “Verbum caro factum est
et habitavit in nobis”. Ebbene si, poiché le persone non guardano (anche perché
non sono stati formati e nemmeno ne hanno intenzione meglio lamentarsi) alla
qualità e l’onestà dei voti ma alla quantità e a doppi fini che si nascondono
con promesse illusorie, i quali successivamente in base ai voti che si è
riusciti a racimolare si avrà una fetta di torta da dividere con gli altri
commensali, il bene comune (promessa e motivo manifesto si butteranno nel
dimenticatoio) e inizierà così la spartizione della torta, favoritismi, persone
che saranno l’ago della bilancia nel momento in cui non si accondiscende alle
proprie mire con relativi ricatti etc etc, ma d’altronde non si cercano persone
che appoggino ideali comuni (qualità) ma coloro che permettano, portando una
bella mole di voti (quantità) di realizzare le ambizioni del politico di turno,
ma ciò avviene solo con
l’accondiscendenza del popolo complice (da ricordare prima di lamentarsi).
Allora si inizierà nuovamente a dire: “ è colpa dei politici…. Sono tutti
uguali…..” ma penso e scrivo (senza parlare) non è colpa della gente che spesso
e volentieri mi trovo davanti, la quale si lamenta e lo ha votato facendo finta
di non ricordare ed inveisce contro la persona, il partito e il suo operato? Poiché
se è vero che chi cerca voti li cerca nelle persone sopra elencate, chi va a
votare li vota per gli stessi motivi, perché è amico, parente, cliente etc, si
fa il loro gioco ovvero è un gioco delle parti, per avere favori personali a
discapito di altri non per il bene comune!!!! Questa penso sia la vera pecca
delle persone, non avere un fine comune, non aver chiarezza, non sapere neppure
cosa si vuole, si va a prove ed appena la prova fallisce piuttosto che capire
la propria incapacità, pronti a cercar il colpevole. Altresì noto come nei partiti
spesso si è tante piccole isole apparente accomunate da una bandiera ma una
volta saliti al potere si inizia a divenire ubrichi di “hybris” direbbero i
greci credendosi investiti di un autorità divina ma non pensando che si è al
servizio, ma ciò ripeto lo noto nelle famiglie, nelle scuole, nelle chiese e
via discorrendo, noto come un narcisismo latente pervade l’uomo in ogni
ambiente in cui si trova, che lo rende incapace di entrare in empatia con il
prossimo e lottare assieme per la collettività, le prove di forza fatte a
seconda del colore a cui si appartiene, non per il bene della collettività,
spesso sono l’unico attimo in cui si riesce ad essere “coesi”. Infatti penso
che se fosse vero che si lotta per un bene comune, non avrebbero senso neppure
i partiti, se non per una sana dialettica interna, se si lotta per un bene
comune non esistono persone a favore e contro, ma la verità è un'altra, si
lotta per le proprie ambizioni, per cariche e smania di potere, per denaro e
favoritismi questo è il vero motivo ovvero il motivo latente che muove le masse
di ogni tempo, ci si nasconde dietro ideali che sfumano non appena si è al governo, (vedi il governo Prodi prima e dopo
esser salito al governo, criticava la destra poiché avrebbero fatto chissà
quali magie, invece una volta con le mani in pasta i risultati sono stati
peggiori di coloro che criticavano e si credevano il male assoluto. Cito questo
esempio poiché uno dei primi che mi destò sospetto, ma potrei citarne altri, di
altri partiti vicini e lontani della nostra terra, il modus operandi è sempre
uguale, non è il colore o la carica che cambia l’ambizione e le sterili
chiacchiere dell’uomo), così ho più l’impressione nei luoghi di comando ci si
trovi in un asilo nido per adulti, dove si fanno le stesse identiche lotte che
rispecchiano un infantilità comune in entrambi i luoghi, le quali nei primi
sono giustificabili ma negli adulti le motivazioni sono biasimevoli poiché
motivate solamente a dar spazio ai propri comodi, le proprie pochezze, dar
sfogo alla rabbia, alla paura etc (poiché ripeto se il fine ultimo fosse il
bene comune le lotte cesserebbero prima di nascere). Andando ancora più a fondo
in questi atteggiamenti noto un vuoto nelle persone, le quali nelle cariche,
nel denaro o altro cercano di riempire i propri disagi, non persone che
agiscono per “amor dei”, ma spesso e volentieri senza capirle nemmeno loro,
celano dietro buoni principi (illudendo in primis se stessi), di andare in
politica per… Ora essendo un atteggiamento diffuso quello che mi viene da dire
e che prima di esser, politici, cittadini, padri di famiglia, capi di qualcosa
si è uomini, e se non si formano uomini si avranno i risultati che si sono
sempre avuti. Ci si dovrebbe sforzare di formarsi aiutandosi a vicenda se
possibile altrimenti da soli, non si può aspettar sempre che arrivi un messia e
ci istruisca e ci salvi dall’ignoranza, dalla medicina, dalla politica
dall’economia etc, un popolo costituito da singole persone formate ed
equilibrate, avrà degli ottimi politici, degli ottimi insegnati, degli ottimi
dottori etc, ma un popolo vuoto il quale unico fine, è l’ adulazione del
proprio io, l’avere un posto sicuro, l’aver quanti più soldi possibili a
discapito degli altri, della natura e di se stessi, un popolo che non riesce ad
amarsi, un popolo che ragiona in modo quantitativo e speculativo nella vita
quotidiana e dovunque si trovi, un popolo che nasce e viene addestrato per
essere pecora sottomessa e per stare in branco non per appartenenza ma per
paura della solitudine e di se stessi, invece di esser leone capace di stare
prima da solo e lottare per se stesso e il bene della propria collettività,
sarà un popolo povero complice e non vittima di un sistema che neppure conosce,
infatti ripeto che ogni uomo è artefice del suo destino, quel che si semina si
raccoglie, se si investe sulle persone si avranno dei risultati, ma se investe
solamente su tecnologie, economia, beni effimeri ed altro ci si ritroverà da
soli. E tante persone sole formeranno un popolo simile ad un cadavere in ottima
salute!!!!! In fine voglio concludere la mia riflessione sull’inutilità e la
sterilità della lamentela in generale e nello specifico in politica, chi spesso
ne esce sconfitto poiché a suo dire la politica fa schifo, mi passa per la
testa un dubbio: ma anche prima del suo esordio faceva schifo, ora fa schifo
allora cos’è cambiato?Nulla! Ora ad esser sincero credo che le motivazioni che
spingono le persone a fare quel passo siano altre, quindi non criticare la
politica ma fai chiarezza in te stesso, pense a governar bene te stesso o il
luogo dove ti trovi, il quale richiede tempo e difficilmente troverai tempo per
altro, poi se fosse stato il loro vero fine allora forse non si lamenterebbero
sarebbero ancora in trincea.... ma l’ambizione spesso nasconde un disagio che
in primis nascondiamo con illusioni a noi stessi!!!! Invece alle persone che si
lamentano dei politici e dicono che sono tutti uguali direi la stessa cosa: non
lamentatevi, investite su voi stessi, non su beni esteriori, non andate dietro
agli insuccessi e ai successi, continuate per la vostra strada, formatevi come
persone e non diventate pecore, poiché i pensieri di ognuno diventano la realtà
che si vive, Gandhi diceva sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo, non
pretendere che devono cambiare gli altri cambia tu!!!! E per finire non
malediciamo la crisi la quale e solo uno stimolo a cambiare modo di agire, si
sono finiti i tempi di aspettare la manna dal cielo, bisogno aguzzare l’ingegno,
Einstein diceva che maledire la crisi è un offesa all’intelligenza umaaa,
poiche durante i periodi di crisi sono nate tutte le scoperte più importanti!
Questo non è un dogma di fede è solo il mio punto di vista, una risposta
silenziosa alle continue critiche e lamentele della gente…. Comportiamoci da
persone intelligenti non da pecore, formatevi una VOSTRA idea non fatevela
imboccare da nessuno, arricchitevi (non di denaro ma la vostra persona)
quotidianamente e non nascondetevi dietro ad essa, mettetevi sempre in
discussione, lamentarsi e non capire e cercare il male assoluto in qualcuno
equivale alla morte intellettiva. Ciò lo dico non tanto per ricevere plausi o
approvazioni, è solamente un discorso ad alta voce che metto per iscritto, è
solo il mio modo di agire quotidiano e di vedere le cose, è un modo per
esternare ciò che spesso le persone non si vogliono sentir dire, poiché non gli
interessa, poiché le persone spesso vogliono solo esser ascoltate, o vogliono
conferme alle loro teorie, quindi accondiscendendo assecondo le loro teorie,
anche se non le condivido come non condivido la lamentela malgrado la tollero.
Ora voglio chiudere (stavolta sul serio) con un a frase bellissima del
presidente Kennedy, la quale è sempre attuale non solo a livello politico ma
pure sul personale, sul quotidiano etc, egli diceva: “Non chiedetevi cosa può fare il vostro paese per
voi. Chiedetevi che cosa potete fare voi per il vostro paese.”
virnoctis@tiscali.it
Bravissimo, sono anch'io convinto che il cambiamento deve avvenire dalla base, da ognuno di noi direi .......
RispondiEliminaEsatto, carissimo Maury..........
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